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<<Vengo dal Sudan, precisamente dalla regione Darfur del Sudan, ed ho attraversato molti Stati africani in lungo e largo prima di approdare qui in Tunisia.>>

<<Frequentavo il College prima che arrivassero le milizie a interrompere quella che sembrava una vita normale. I soldati hanno ucciso molte persone, io stesso ho perso due fratelli e una sorella. Mi hanno arrestato due volte.>>

<<Sono scappato in una cittadina a 70 km dal mio villaggio. Per 4 anni sono rimasto solo e senza famiglia. Ho lavorato sodo, sono diventato nutrition supervisor per l’organizzazione ACF (Action Contre la Faim).>>

Nel 2007 il governo sudanese stipula degli accordi che permettono l’interruzione della guerra.   

Omar Khareef Ibrahim è un volontario, ma ha diritto a rientrare all’università. Nel 2010 completa gli studi e subito dopo si sposa. Ma la luna di miele durerà molto poco. Nel 2012 moglie e marito si spostano a Khartoum, proseguono in direzione Bengasi ma raggiungeranno la Libia solamente l’anno successivo.   

Nel giugno 2013 i coniugi arrivano a Tripoli. Non avevano idea del luogo esatto da cui proseguire, nel mentre nasce la loro prima figlia e per la prima volta Omar è “costretto” a registrarsi ufficialmente nello Stato di arrivo.  

<<Mi sono trasferito in una casa con altri ragazzi eritrei, un nostro amico è stato ucciso, e ho deciso di mandare la mia famiglia al sud della Libia, in un posto più sicuro. Io sono rimasto a Tripoli e per la prima volta ho deciso di attraversare il mare. Ma la milizia mi ha fermato, mi hanno chiesto soldi, molti soldi.>>

<<Durante l’ultima settimana di ramadan ci sono stati dei problemi, mi hanno accusato di aver rubato cibo, sono scappato da solo cercando il modo di attraversare il mare, per una settimana ha aspettato ma non ho potuto fare nulla. Allora ho chiamato mia moglie sperando che potessimo incontrarci nella casa di alcuni parenti ma…>>

Oggi Omar è a Medenine nel centro profughi gestito dalla Croix Rouge Tunisienne e ha lo status di rifugiato. Può valutare l’accettazione da parte dei Paesi che accolgono i rifugiati ma non sarà facile. L’importante è che non prenda la via del mare… quella sicura via che conduce in fondo al mare…

Elena Beninati

Medenine Giugno 2019

Tunisia